venerdì 15 aprile 2016

La qualità farmaceutica negli integratori...

Ciao ragazzi,
oggi mi sono trovato di fronte ad un ragazzo che veramente crede nel proprio lavoro.
Porta avanti il tutto con molta attenzione e professionalità tanto da indurlo costantemente a studiare le meccaniche del movimento e le corrette metodologie alimentari...

Ma questo ragazzo quali strumenti ha per avere informazioni "depurate" dalle menzogne di mezzi di informazione deviati dal business?

Come può studiare su informazioni "pulite"?

Per pulito intendo tutto ciò che non è generato con il fine di vendere qualcosa a qualcuno con il solo scopo di generare business anche quando non è necessario...

Nel nostro mondo vuol dire consigliare integratori alimentari a persone che deficitano di qualche elemento che, di fatto, li metterebbe in una situazione vantaggiosa rispetto ad una situazione di carenza dell'elemento stesso.

Il garbuglio più grosso è stato il ragionamento di margine per poter esercitare una vendita "gestita" e la qualità.

Li casca l'asino... come posso io azienda dare un prodotto qualitativo (parlo di massimi livelli e non di sufficienza!) ed al tempo stesso offrire, al mio intermediario, il margine che vedo dare da qualche altro player di mercato?

Come posso cedere una proteina a 12 euro se io la pago 10 o 11 euro?
Questo è quello che ci viene chiesto da alcuni commercianti senza scrupoli... e dal ragazzo in questione!!!

Senza scrupoli si perchè a loro mostro i dettagli della cosa e faccio ragionare il ragazzo e li esce la frase: si ma va che loro hanno la qualità farmaceutica...

Ed allora li io mi attorciglio nel tentativo di capire cos'è questo parametro... ed io che, come azienda cosciente e responsabile, compro solo il top dai fornitori migliori non mi ritrovo con questo criterio... un criterio che non ha riscontro...


Ma chi si è mai fatto domande sull'origine della materia prima con la quale è stato fabbricato un farmaco? Io mai... do per scontato che l'azienda metta il top!!!

Ma nel mondo del farmaco non esiste una cosa pazzesca che, invece, sopravvive nel mondo dei supplementi... la micro azienda...

Nel mondo del farmaco ci sono solo colossi... i piccoli non partono nemmeno se non come terzisti (solo se lavorano bene!!!)

Invece chi fa terzismo nel nostro settore fa produzioni anche di 50/100 pezzi con etichetta compresa... e giù a produrre misture dalle etichette fantastiche!!!

Questa nuova tendenza fa si che il negozio possa dire... questo è mio... lo faccio io... vedi? Si chiama "xyz protein" il massimo che puoi trovare qui dentro...

Il povero utente cosa può fare? Provare giustamente...

Parametri di valutazione:

- gusto;
- solubilità;
- energia erogata;
-...

Ma non sono forse i parametri dove trova perfetto spazio lo zucchero? O la glicina?

Ma l'utente che garanzia ha?

Il nuovo "non branding" inizia a dilagare e da la falsa illusione, a chi inizia questa nuova avventura di farsi fare questi benedetti 50/100 pezzi, di poter, grazie all'elevatissimo ricarico, sopravvivere ai vari fenomeni di mercato quali internet e crisi economica.
Invece si sta solo facendo del male. Perchè? Perchè sta offrendo prodotti fuori controllo e dagli standard qualitativi quantomeno discutibili. Un brand è un brand... ci mette la faccia!!! Specialmente se produce i propri prodotti in autonomia!!!

E si... ma sai caro vecchio Mao... tu non hai la certificazione di qualità farmaceutica...

Ma di nuovo mi chiedo (mai pensare di aver capito tutto!!!)... ma dove si prende questa certificazione?

Mah... io ho anche cercato... ma non l'ho trovata!!!

Anzi... l'ho trovata... vi metto la parte estratta da Wikipedia:

Nell'industria farmaceutica la validazione o convalida o validation è una serie di attività che l'officina produttiva deve eseguire allo scopo di dimostrare la ripetibilità di un qualsiasi processo utilizzato nella produzione di farmaci ad uso umano o veterinario. La ripetibilità è altresì correlata alla capacità del processo di rendere un prodotto che sia conforme alle specifiche di riferimento i cui limiti sono stati dichiarati ai Ministeri della Salute dei paesi a cui è destinato il farmaco. Lo scopo del Validation è quindi di dimostrare che un determinato processo o sottoprocesso sia ripetibile fornendo un prodotto le cui caratteristiche soddisfano le specifiche definite.
La Convalida è una delle attività inserite nelle norme di buona fabbricazione (NBF) o Good Manufacturing Practice (GMP) a cui il settore produttivo farmaceutico deve riferirsi per approntare un sistema di qualità efficace.
Da notare che la buona riuscita delle attività correlate alla convalida (e la corretta documentazione delle stesse) è "vincolante" per l'approvazione del farmaco presso i Ministeri della Salute, e quindi per il rilascio sul mercato dei lotti di prodotto.

Ma non ritenete che sia il minimo che un azienda che produce deve fare???

Per noi di +Watt risulta scontato tutto ciò!!!

Ma come si potrebbe lavorare diversamente? Se io avessi un problema con un componente di un mio prodotto DEVO essere in grado di risalire al problema in un secondo!!! Pensiamo al danno di immagine, industriale e, prima su tutto, quello provocato a chi ha comprato un nostro articolo!!!
Ma stiamo scherzando???

Quindi non ho trovato questa risposta perchè questa cosa risulta per noi SCONTATA!!!

Poi si evince dal testo che ci stia riferendo a dei farmaci che NON SONO INTEGRATORI!!!

Sapete cosa continueremo a fare in +Watt?

A comprare il meglio del meglio, a lavorarlo senza fare "furbate" ed a venderlo a persone che capiscono il valore del proprio cliente!!!

Ai negozianti che mi chiedono lo sconto "che sanno loro" dico... cambiate azienda... non mi piace vendere cose che non darei ai miei figli... verrebbe meno il primo ragionamento legato alle aspirazioni di quel ragazzo che crede nel proprio lavoro e che cerca informazioni e prodotti puliti!!!

E dico questo con rammarico perchè, se ci pensiamo, il fatto di doverne anche solo parlare alza un warning!!!


Gli integratori non sono farmaci... in nessun caso!!!

Keep in touch

mao







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