Mi pare intellettualmente onesto fare delle valutazioni e provare a fare delle ipotesi più o meno allineate ai fatti che potenzialmente potrebbero verificarsi.
Anche se si aprissero le palestre la normativa a tutela dell'individuo prevarrebbe sul fattore business.
Questo semplicemente perchè sarebbe follia fare diversamente... la teoria dell'immunità di gregge è interessante e, senza dubbio, risolutiva ma i compromessi (leggi decessi) sarebbero poco compatibili con il nostro modello comportamentale! Checco Zalone è un genio...
Quindi la normativa circa il distanziamento porterebbe a modelli gestionali molto differenti da quelli a cui siamo abituati.
Palestre piene di gente che si diverte, che si allena intensamente e che condivide spazi comuni senza prestare troppa attenzione al vicino dovranno lasciare campo libero a gestioni dove le persone da "gestire" saranno in numero inferiore.
Però... c'è un però... i costi fissi, che per ovvie ragioni ci saranno, resteranno importanti...
è vero che le docce saranno inattive, è vero che andremo incontro alla bella stagione e che, per un anno, l'impianto di climatizzazione potremmo anche far finta non esista ma affitto, personale, licenze ed erario... quelli sono li... come il giorno e la notte ad attenderci!
Il rischio qui è di aprire e di generare, per assurdo, un volume di costi superiore alle entrate in termini di margine.
Questo non perchè il gestore del centro fitness è un ebete... ma semplicemente perchè le competenze specifiche le ha spostate verso atri aspetti più legati alla propria professionalità!
Ecco allora qui ci troviamo a parlare di margine di contribuzione e strategie economico/finanziarie non proprio elementari.
Più grande sarà il centro e maggiori saranno i rischi di indebitamenti incauti...
I gestori queste cose le dovono pensare...
Meno ingressi=meno soldini nel cassetto?
Dipende...
Sii positivo sempre!!!
Oggi, in Italia, la visione di palestra è da assimilarsi sempre più ad un modello statunitense che vede la struttura quasi in affitto all'utenza... tu paghi, usufruisci dei servizi, ti do una mano (più o meno) e te ne vai... il tutto ad un costo pari a poco più di due aperitivi...
Siccome facendo così diventerà complicato venirne fuori probabilmente... magari sarebbe opportuno iniziare a pensare a servizi accessori interessanti per la clientela...Pacchetti con degli obiettivi ben precisi e misurabili in termini di risultati per i quali il cliente sia disposto a spendere di più...?
Poco popolare? Può essere ma come si può fare diversamente?
Aprire le attività all'aperto? Ok... va bene. Se poi piove?
Allora eccoci con i corsi on line...
E se uno non ha internet ed è colpa del 5G?
Beh ragazzi... i veramente interessati saranno li "assetati" di risultati e preferiranno bere meno spritz per allenarsi con i proprio professionista di riferimento...
Insomma... cerchiamo di aprire la mente e diventiamo i nuovi innovatori... come lo furono chi il fitness lo ha codificato (la verità è che non si inventa mai niente... semplicemente si applicano soluzioni alle domande!)
Spero di avervi fatto riflettere
Keep in touch
mao
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