venerdì 1 maggio 2020

Palestre... la ripartenza?

Sempre di più si sente parlare di ripartenza post COVID... Ma cos'è questa ripartenza?

Mi pare intellettualmente onesto fare delle valutazioni e provare a fare delle ipotesi più o meno allineate ai fatti che potenzialmente potrebbero verificarsi.

Anche se si aprissero le palestre la normativa a tutela dell'individuo prevarrebbe sul fattore business.
Questo semplicemente perchè sarebbe follia fare diversamente... la teoria dell'immunità di gregge è interessante e, senza dubbio, risolutiva ma i compromessi (leggi decessi) sarebbero poco compatibili con il nostro modello comportamentale! Checco Zalone è un genio...

Quindi la normativa circa il distanziamento porterebbe a modelli gestionali molto differenti da quelli a cui siamo abituati.
Palestre piene di gente che si diverte, che si allena intensamente e che condivide spazi comuni senza prestare troppa attenzione al vicino dovranno lasciare campo libero a gestioni dove le persone da "gestire" saranno in numero inferiore.

Però... c'è un però... i costi fissi, che per ovvie ragioni ci saranno, resteranno importanti...
è vero che le docce saranno inattive, è vero che andremo incontro alla bella stagione e che, per un anno, l'impianto di climatizzazione potremmo anche far finta non esista ma affitto, personale, licenze ed erario... quelli sono li... come il giorno e la notte ad attenderci!

Il rischio qui è di aprire e di generare, per assurdo, un volume di costi superiore alle entrate in termini di margine.
Questo non perchè il gestore del centro fitness è un ebete... ma semplicemente perchè le competenze specifiche le ha spostate verso atri aspetti più legati alla propria professionalità!
Ecco allora qui ci troviamo a parlare di margine di contribuzione e strategie economico/finanziarie non proprio elementari.
Più grande sarà il centro e maggiori saranno i rischi di indebitamenti incauti...

I gestori queste cose le dovono pensare...

Meno ingressi=meno soldini nel cassetto?

Dipende...

Sii positivo sempre!!!

Oggi, in Italia, la visione di palestra è da assimilarsi sempre più ad un modello statunitense che vede la struttura quasi in affitto all'utenza... tu paghi, usufruisci dei servizi, ti do una mano (più o meno) e te ne vai... il tutto ad un costo pari a poco più di due aperitivi... 
Siccome facendo così diventerà complicato venirne fuori probabilmente... magari sarebbe opportuno iniziare a pensare a servizi accessori interessanti per la clientela...

Pacchetti con degli obiettivi ben precisi e misurabili in termini di risultati per i quali il cliente sia disposto a spendere di più...?


Poco popolare? Può essere ma come si può fare diversamente?

Aprire le attività all'aperto? Ok... va bene. Se poi piove?

Allora eccoci con i corsi on line...

E se uno non ha internet ed è colpa del 5G?

Beh ragazzi... i veramente interessati saranno li "assetati" di risultati e preferiranno bere meno spritz per allenarsi con i proprio professionista di riferimento...


Insomma... cerchiamo di aprire la mente e diventiamo i nuovi innovatori... come lo furono chi il fitness lo ha codificato (la verità è che non si inventa mai niente... semplicemente si applicano soluzioni alle domande!)



Spero di avervi fatto riflettere



Keep in touch
mao

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